Pizzeria Resilienza, Salerno

(ultima visita Luglio 2022)

Ne convengo, il nome è diventato nel frattempo un abusato passepartout dell’oratore al cartoccio, piatto sempre pronto della prosopopea, ma la pizzeria è nata nel 2013, perciò siate resilienti e procediamo.

Il prologo (una raggiungibilità non istantanea: l’indirizzo c’è, ma bisogna girare attorno a un palazzo, scendere scale, cose così), in un certo modo prepara al posto. Si arriva in una sorta di piazzetta pedonale piacevolissima, al riparo da viali, auto e rumori. Immagino che fuori si possa star bene per buona parte dell’anno.

Carta di vini e birre divertente, con tanta Campania e sostanzialmente nessuna banalità, escludendo un prosecco messo lì perché secondo me qualcuno da accontentare solo così capita sempre. Insomma, anche sul bere si cerca di occupare una posizione definita e non di massa.

Le pizze sono state:

PROFUMI DI COSTIERA

PROVOLA AFFUMICATA A FIENO,

ALACCIA DI LAMPEDUSA,

LIMONE DELLA COSTIERA AMALFITANA IGP,

PEPE

7,50 €

BACCALA’ E CRUSCO

FIOR DI LATTE,

BACCALA’,

PEPERONE CRUSCO,

OLIO EVO

10,00 €

pizza con farine integrali, provola affumicata, limone della costiera amalfitana IGP, pepe

Che bontà.

Trovate qui la loro storia, la filosofia e gli altri dettagli, ma tra foto, nome e qualcos’altro vi è già chiaro che parliamo di un livello di offerta alto, intenzionalmente e forse anche radicalmente alto.

Il punto un po’ buffo è che capireste la qualità intrinseca di questa pizzeria da questo articolo meglio che da un semplice pranzo al volo senza interazioni con titolare e staff, perché il menu -con una modestia che definire inusitata è ormai inusitato ma c’ha pure senso- non specifica scoperte che fai solo quando, colpito da un’evidente qualità di impasto e sapori, fai qualche domanda al titolare. E’ in quel momento che lui, contento della curiosità, tira fuori la “ciccia” del locale, il motivo per cui hai già deciso di tornarci decine di volte: mix ovviamente studiato di farine integrali, sale di Trapani selezionato, attenzione e cura per ogni ingrediente… Insomma, fino a quel momento una gioia per papille e pupille, poi l’esperienza di conoscerne ragioni e radici dalle parole di uno che, convintamente, resilientemente, ci crede.

pizza con farine integrali, fiordilatte, peperone crusco, baccalò, olio EVO

E’ un modo di porsi, quello di stare un passo indietro e scoprire le carte solo ai curiosi, che visto da un romano fa un effetto molto positivo ma inizialmente straniante, perché quel romano viene da una città in cui troppo spesso il mondo del “mangia e bevi” ti porta lo storytelling come antipasto, e fin qui andrebbe anche bene, ma talvolta ne fa un vanto che diventa quasi un prescindere dal risultato finale, e questo va meno bene. Qui c’è misura e sobrietà, una direzione più ostinata e contraria che resiliente, come a dire che intanto va portata in tavola una cosa buona e poi se vuoi se ne parla pure.

Not for beginners, come approccio.

Tutto perfetto? A gusti, come quasi sempre! Si potrebbe dire che il crusco forse avrebbe voluto un baccalà con una punta di salatura in più per non schiacciarlo in personalità; si potrebbe pure aggiungere che il limone letteralmente a fettine sulla pizza sa essere divisivo, ma appunto stiamo miniaturizzando i commenti su questioni che diventa bello condividere a tavola mentre di queste pizze ne mangi e rimangi.

Senza mancar di dire che il limone a fette sulla pizza a me è piaciuto moltissimo.

Diciamo che fossi in voi non me la perderei, approfittando così per visitare una città che continua ad essere molto bella e curata.

Dàtece retta!

Li trovate qui.

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