Brienza, il suo fiume, la sua voce

Lo confesso: ho una predilezione per il sud, quando c’è da scegliere per un viaggetto in Italia.

Così, dopo una settimana nelle Langhe (che, metti che sei di Bolzano, sempre sud sono, no?) e una nel mio Stato cuscinetto, il Molise, è stata la volta del Cilento.

Che poi si fa presto a dire Cilento, ma si tratta di una realtà molto articolata e decidere come organizzare una settimana non è così facile. Noi abbiamo scelto di arrivarci da est, dal potentino: più precisamente da Brienza, un paese semplice, accogliente ed elegante, tanto nell’aspetto quanto nelle persone che la vivono.

Mi è rimasta nel cuore, soprattutto per le esperienze umane, che, per come siamo fatti io e il mio egli, rappresentano un aspetto importantissimo dei nostri viaggi, delle nostre passeggiate, dei nostri assaggi.

Qui vi parleremo della struttura in cui abbiamo alloggiato, La voce del fiume, riservandoci di dedicarci in altri post al resto del soggiorno brugentino.

La voce del fiume è una struttura oltre ogni aspettativa, per la sua bellezza e per la passione che fa sì che sia quel che è.

In giro su internet leggerete ogni dettaglio circa l’eccezionalità di quello che davvero merita di essere chiamato un “progetto ambizioso”: Rocchina Adobbato, avvocato che sin da piccola sognava di aprire una struttura ricettiva e che ama profondamente il suo paese, ha ristrutturato con un’operazione di recupero conservativo alcuni alloggi alle porte del centro storico.

Cosa ha voluto dire fare “recupero conservativo”? Ad esempio, far restaurare gli infissi di legno staccandone un pezzo alla volta e riapplicandolo usando la ferramenta originale. Oppure rifare l’impianto elettrico replicando la modalità a filo intrecciato di un tempo. O ancora, preservare i pavimenti in cotto e legno, restaurando anche questi. Così, giusto per dirne qualcuna. Un lavoro monitorato dalla Sovrintendenza e che ha richiesto anni, durante i quali molti di noi probabilmente si sarebbero arresi.

Così non è stato per Rocchina, donna volitiva e determinata. Il risultato è semplicemente meraviglioso, anche negli arredi; tutto fa sì che ci si senta catapultati nella vita che un tempo in quelle stanze è brulicata, semplice e affollata. Nel nostro alloggio Rocchina ha lasciato la culla di legno in cui è cresciuta, con il copriletto fatto a uncinetto dalla nonna, e le sedie impagliate, e il tavolo da cucire Singer, e i comodini di legno, e ancora e ancora. Un atto di fiducia nei propri clienti, anche, dato il valore tanto del restauro quanto di ogni oggetto messo a disposizione.

La voce del fiume - Residenza Diamante ingresso

La voce del fiume - Residenza Diamante letto

La voce del fiume - Residenza Diamante culla

La voce del fiume - Residenza Diamante terrazzo

Se tutto è curato come vi stiamo raccontando, naturalmente anche il nome, “La voce del fiume”, non è casuale. La dimora storica affaccia infatti sul fiume che più in basso attraversa il paese e sul paese quasi per intero; dal terrazzo che arricchiva ulteriormente il nostro alloggio la protagonista era proprio lei, la voce del fiume.

La voce del fiume - Residenza Diamante panorama

Sotto il nostro terrazzo è la piccola sala dedicata alla colazione, che affaccia a tutto vetro sullo stesso panorama: un altro modo per immergere l’ospite nella ricchezza che lo circonda, per fargli fare un tuffo nei colori e negli odori della natura a portata di occhi e di naso.

La colazione è un abbraccio, fatto di coccole e condivisione. Rocchina (che il sonno non sa cosa sia, tra gli impegni legati alla propria professione e quelli del b&b) ti accoglie in sala con un sorriso dolce e con la sobria eleganza che è uno dei suoi tratti distintivi, nonché un altro segno di rispetto e cura per i suoi ospiti, e ti serve personalmente.

Nulla è lasciato al caso: le preparazioni dolci – torte assortite, yogurt, succhi di frutta e commoventi marmellate – sono frutto delle sue mani sante, e ad esse si aggiunge una deliziosa ricotta che il produttore porta calda la mattina. Mentre Rocchina prepara il piattino con ciò che più gradisci e di cui con ogni probabilità sfacciatamente chiederai il bis, il suo compagno, Angelo, si occupa del cappuccino. Non manca mai una rosa fresca a colorare ogni tavolino.

La voce del fiume - Colazione 1
La voce del fiume - Colazione 2

La prima mattina entri salutando garbatamente e, mentre Rocchina ti illustra le prelibatezze disponibili, con stupore vedi gli altri ospiti raccontarsi da tavolo a tavolo come è andata la giornata precedente, darsi consigli per il giorno, scherzare, Angelo partecipare con le sue folgoranti battute e Rocchina a fare da collante. Scopri così che qui la colazione è fatta, oltre di cura e delizie, anche di condivisione, confronto, divertimento; il clima è talmente accogliente che la magia diventa inevitabile, seppure in prima battuta inattesa.

Ormai ci conoscete: non avremmo sperato di meglio… dopo pochi minuti eravamo della partita! Questo piccolo miracolo si è compiuto un giorno dopo l’altro ed è diventato un momento attesissimo; alla partenza, parte del dispiacere è stata pensare alla colazione del giorno successivo, altrove.

Avevo ragione, la colazione dell’indomani non ha avuto lo stesso gusto, ma il ricordo – quello sì – resta dolce e indelebile.