Scoprire Brno: Guida alla Città senza Overtourism (updated 2025/01)

(ultima visita: settembre 2024)

Perché Brno?

Sta diventando sempre più piacevole avere a che fare con luoghi che non soffrano di overtourism. Non è questione di snobismo, o magari anche, ma insomma non è qui il punto.
L’andatura liscia e serena di una giornata fuori che non ti veda in fila per questo e quello, o alle prese con tattiche sottili per evitare orari di picco su pasti o visite, è un piacere ed un valore aggiunto per due motivi: un po’ c’è il gusto del godersi un posto senza strategie, ma soprattutto quel viaggio somiglia parecchio di più a un’esperienza di contatto reale con la quotidianità di una città, di una terra e delle sue normali abitudini e caratteristiche, e consente di osservare davvero, magari partecipando, come funzionino le cose fuori dal quartiere che viviamo.

Ecco: questo è in sé un motivo per andare a visitare Brno, la seconda città per grandezza e importanza in Cechia che, però, non sembra tenere in alcun modo a sfoggiare questa medaglia d’argento, mostrando invece una normalità da cittadina di provincia che appoggia le sue cose belle in mezzo a tutto il resto, senza enfasi, senza rumori particolari.

A prima vista

Una città perlopiù a trazione industriale evoluta via via grazie a centri di ricerca e università: questa è, per sommissimi capi, la storia recente dello sviluppo sociale, culturale ed economico di una città dalla storia articolata e ricca di eventi che riguardano direttamente il suo centro o zone immediatamente vicine.
Per qualcuno di noi magari le architetture diciamo essenziali appena si esce dal centro (ma proprio a metri, eh!) marcheranno una distanza inizialmente spiazzante con le nostre abituali vedute urbane, ma in primo luogo non è che invece noi si possa andare sempre particolarmente fieri delle nostre periferie, da un lato, e dall’altro il rispetto per i luoghi e la loro storia chiede che al nostro passaggio corrisponda uno sguardo consapevole e centrato.
In sintesi non state lì con la puzza sotto al naso e procediamo, orsù.

Raggiungerla, per un italiano, significa avere una discreta pazienza se si va in auto oppure prendere treni o aerei che probabilmente passeranno per Vienna, in modo da poter poi proseguire in pullman o ancora treno verso la destinazione.
Se non arrivate con mezzi propri l’arrivo è comunque in zona stazione, che si trova in posizione centralissima (l’angolo sud-est del centro storico). Poi parliamo dell’encomiabile trasporto pubblico.

Brno nel suo centro è due colline: una -ben più alta dell’altra- ha in cima la fortezza di Spielberk, mentre l’altra in salite e discese tutte lievi ospita il centro vissuto come tale da residenti e turisti.

Che succede a Brno?

I turisti, dicevamo: pochi, curiosi, divertiti da questa città che nel suo piccolo, come si dice, offre molto. Come sapete, qui su datemeretta non ci si addentra nel tunnel delle 10 cose da vedere, 10 posti in cui mangiare eccetera; il nostro intento non è aggiungerci a centinaia di riferimenti già facilmente reperibili che vi indicheranno già tutto. Ci divertiamo invece a raccontarvi come ci siamo stati noi.

Si può cominciare per esempio dalla stazione (angolino sud-est del centro, dicevamo), oppure arrampicandosi lungo le scale che portano alla cattedrale dei santi Pietro e Paolo (angolino sud-ovest). Nel primo caso si parte dalla via turistica e commerciale che attraversa il centro per intero fino alla piazza principale, mentre dalla cattedrale si ridiscende per strade minori e più caratteristiche. In tutti i casi l’immersione nell’atmosfera della città è pressoché immediata.

Mind the gap

Qui sotto qualche indicazione che secondo noi funziona per godersi un po’ città, persone e mood:

  • Timidi? Un po’
    La città è frequentata molto più dai suoi cittadini che dai turisti, sicché vedrete scolari, lavoratori, gente che fa la spesa e affini un po’ tutti assieme anche in piazze il cui affollamento, fra tram sferraglianti, negozi, auto e bus, a noi italiani farebbe pensare ad un certo livello di rumore. Qui no, le persone hanno un parlare moderato per volume e per… parole, perché in effetti anche tra loro parlano pochino rispetto al nostro costume medio. Gustatevi il suono dei vostri passi anche in uno stradone ben popolato e non fate troppo caso agli scambi spesso minimali che avrete in cassa o con un negoziante qualunque. Tra l’altro in alcuni casi scoprirete anche che son semplicemente più discreti di noi e, a domanda, rispondono aprendosi volentieri.
  • Attenti ai tram
    Un avvertimento banalotto, direte voi.
    No, dico io.
    In molte strade -del centro ma anche oltre- i tram corrono via lungo strade che per il resto son pedonali, oppure che hanno la corsia pedonale a filo con quella stradale (e con identico materiale). Insomma, un tram passerà almeno una volta dove non ve l’aspettavate, ma giustamente sarete voi ad esser fuori posto, non lui.
    Ecco, sintetizzerei così il suggerimento per queste situazioni:
    suonano, ma non frenano.
    L’altra cosa simpatica che vi capiterà salendo su un tram riguarda la discesa, che -vedi la’rticolo su Sofia di questo stesso simpatico blog- spesso avverrà in mezzo alla strada, non di lato. Anche in questa città le auto civilmente troveranno normale fermarsi dietro al tram e attendere, ma voi non troverete normale scendere dal tram per trovarvi dentro la strada. Sopravviverete sempre, questo è il bello.
  • Birra
    Come accade in molte città dell’Europa centrale bere birra costa meno che bere acqua. Si tratta generalmente di produzioni in stile Pilsener (comprensibilmente), molto beverine e sotto i cinque gradi. Le birre artigianali si trovano in varie parti, ma quelle istituzionali (tra cui quella “comunale”, la Starobrno) sono piacevolissime. Molti locali ne hanno in carta una altrettanto gradevole in versione analcolica (su questo e altri punti stanno molto avanti a noi).
  • Mangiare
    Come al solito possiamo fare gli sboroni perché pure qui la cucina non ha la varietà della nostra. Cionondimeno si mangia perlomeno discretamente anche in posti dall’apparenza losca, mentre si mangia mediamente molto bene in centro senza doversi preoccupare granché dei posti spennaturisti, visto che, come detto sopra, la città tutto sommato vive ancora un equilibrio sano sul tema turismo. Le opzioni vegetali ci sono praticamente sempre e, generalizzando, se non andrete sull’internazionale aspettatevi una tradizione fatta di un’entrata vegetale come un’insalata o una zuppa, e un piatto unico di carne, verdure e i loro gnocchi di pane. Si può comunque spaziare
    • Nota: a pranzo molti ristoranti, anche titolati, fanno menu infrasettimanali (del tipo appunto zuppa+piatto) a prezzi commoventi. Usateli
  • Spazi pubblici
    Non è solo questione di bellezza. Sono mediamente ben curati ma tutto sommato semplici. Il punto è un altro: sono usati da tutti, quotidiani, normali, come parte della giornata. La piazza del mercato ed altre due o tre hanno, quando fa meno freddo, sedie a sdraio sparse lungo le ampie aree pedonali, liberamente, senza custodi, senza vincoli tipo “se ti siedi devi ordinare qualcosa” anche quando c’è un chiosco accanto. C’è un’idea di fruizione collettiva, un’intenzione volta al bene pubblico condiviso, che supera le nostre domande da cittadini che si fanno venire un sospetto ad ogni gratuità. Ti siedi, leggi un libro, pensi, non fai nulla, ti porti un boccale dal chiosco per bere qualcosa in solitaria o con amici, sei una donna sola, siete otto… tutto con-fluisce, si sta bene e basta.
  • La fortezza
    La collina su cui svetta la fortezza dello Spielberk è da vedere anche se, da bravi italiani, pure qui diremo che, insomma, non è che ci sia qualcosa di assolutamente clamoroso da ammirare.
    Ecco: invece, a suo modo, questo posto ha bellezza. Magari non per forza all’interno (è una fortezza, non andiamoci con in testa un castello! Tour delle prigioni, museo cittadino… insomma, vale comunque la visita), ma… è da ammirare che ci siano un ristorante ed un bar ordinati, assolutamente in armonia con l’edificio e intrinsecamente sobri; è da ammirare l’intera collina, che è una parco piacevolissimo percorso e vissuto da tutti; è da ammirare che tutto questo sia a un passo dal traffico eppure avvolto nel silenzio.
    Da ammirare, poi, sul lato nord è anche un grazioso giardino botanico che, colpo di fortuna per lo scrivente, in una serata del soggiorno ha ospitato una rassegna di vini artigianali che davvero era nel posto giusto. Tanto Solaris in assaggio e bevute divertenti, anche se con qualche discontinuità e con residui zuccherini talvolta un po’ invadenti… ma la sensazione in due chiacchiere fatte lì è che a loro piaccia così.
  • Prezzi
    Come si diceva, bere (e mangiare) costa decisamente poco, poco più della metà di quel che un italiano si aspetterebbe. La faccenda curiosa sta nella variabilità di questo livello in funzione della categoria merceologica
    • birra: un autorevole invito all’alcolismo;
    • cibo: non c’è bisogno di fare attenzione al budget sostanzialmente per nessuno;
    • vestiti, strumenti musicali, fotografia: come in Italia;
    • spesa di articoli per la casa: mah, evidentemente scelgono di non pulire spessissimo;
    • profumeria, shaving, skincare: il doppio di noi.

Nomi, dritte, dateme retta in sintesi

Qualche consiglio, qualche dove, qualche cosa

  • Durata della visita: noi del blog non siamo perfettamente adatti al ruolo, perché riteniamo che il periodo minimo per capire un po’ una cittadina di media grandezza vivendone anche al volo la realtà sia di 4-5 giorni. Brno non fa eccezione.
  • Per dormire direi semplice, pulito e pratico l’hotel Omega, venti minuti a piedi dalla stazione, dieci col tram.
  • Per i mezzi pubblici, vai col bancomat! usatelo contactless in salita e in discesa e vi viene scalato quel che spendete effettivamente in minutaggio. Comodo, no?
  • Per mangiare
    • Pivovarská Starobrno, fuori dal centro ma accanto a belle cose da vedere. Bell’atmosfera stando fuori, ma dentro è proprio ben fatta. La birreria della città (anche birra analcolica), diciamo. Praticamente priva di turisti, in proporzione agli avventori
    • Pub at all saints, indubbiamente un’esperienza. Turismo zero, aria poco presentabile. Dentro c’è un pezzo di essenza della città. Birra buona, cucina… no, non si può dire cucina: barattoli e conserve, quindi scelta di 4-5 cose. C’è perfino l’analcolica anche in questi posti, ma qui dev’esser vista come stranezza. Da vivere
    • Bonjour Vietnam, la cui nazionalità vi sarà facile intuire, è graziosissimo dentro e fuori, con scelte variegate, frequenti abbinamenti dolce-salato e uno staff i cui sorrisi vi fanno allontanare un po’ dal più compassato approccio locale
    • Café ERA, per quando andrete a visitare Villa Tugendhat ed avrete quindi intorno un quartiere signorile e molto piacevole. Funzionalismo a gogo dal palazzo agli interni. Si mangia molto bene. Prendete la limonata fatta in casa che è eccezionale
    • Lokál U Caipla, ottima birra, anche analcolica, e buon cibo servito con una certa cura di impiattamento. Servizio abbastanza glaciale, diciamo da cartolina del luogo più di altri
    • Paprika, cucina israeliana sulla piazza dfel mercato ma all’interno di un palazzo molto particolare, mangiando a ridosso di un giardino verticale.
  • Per fermarvi e bere un caffè o qualcos’altro:
    • sfruttate, quando presenti, i chioschetti che campeggiano in vari punti del centro o i piccoli bar con spazi aperti, perché c’è da divertirsi osservando in modo semplice le giornate di questa cittadina
    • Appena a nord del centro, per esempio, fatevi un giro al Moravia Square Park e prendete qualcosa al PARQ espresso bar
    • Nella Galleria Morava c’è un cortile molto bello ed accogliente. Un drink lì sarà riposante e… moravo
  • A parte “le 10 cose da vedere a Brno”…
    • camminate nei parchi. Sono ben tenuti e frequentati dai cittadini;
    • nella regione ci sono vari castelli da visitare, tutti entro un’ora circa di pullman. Acknowledge it!
    • A un’ora e mezza c’è invece Olomouc, cittadina molto bella che per secoli ha un po’ rivaleggiato con Brno come capoluogo moravo. Anche lì c’è molto da vedere. Per mangiare va davvero benissimo U Mořice, anche all’aperto, fianco a fianco con la splendida chiesa (salite sul campanile, ginocchia permettendo!)

Non si fosse capito: visitate Brno prima che il turismo mangi anche lei, datece retta.

Update per appassionati d’arte (2025/01)

La piazza del mercato (la seconda per notorietà, ma forse la prima per più di qualche cittadino) ospita una fontana particolare. Ne parla in modo articolato Emilio Zanzi in questo articolo. Dateme retta e date un’occhiata!